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L'inglese medico: guida al self-study

H. Bowles
Il Pensiero Scientifico Editore
Edizione speciale realizzata in collaborazione con Janssen-Cilag SpA

Per chi studia o lavora nel campo della medicina, il problema principale riguardante l'apprendimento della lingua è quello di trovare un efficace sistema per migliorare il proprio inglese senza spreco di tempo e denaro.

Lo scopo del libro è di fornire un sicuro sistema di auto-apprendimento (self-study) e una guida che permetta un migliore orientamento all'interno del "mercato delle lingue".

Descrive inoltre le strategie migliori del self-study (come imparare a parlare, capire, leggere e scrivere l'inglese):

  • distinzioni tra nozioni giuste e sbagliate nell'apprendimento della lingua;
  • consigli sull'utilizzo delle risorse linguistiche didattiche (corsi, cassette, vocabolari) e non-didattiche (riviste, film in lingua originale);
  • una guida all'apprendimento della lingua inglese attraverso le nuove tecnologie (CD-Rom, Internet);
  • analisi dell'inglese medico.

Letto da:

Aldo Torsoli
Coordinatore CPR. Direttore della rivista trimestrale "MEDIC. Metodologia e Didattica Clinica"

Luigi Frati
Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia - Università degli Studi "La Sapienza", Roma

"What we call education and culture is for the most part nothing but the substitution of reading for experience, of literature for life, of the obsolete fictitious for the contemporary real"

George Bernard Shaw, Man and Superman, 1905

"Sebbene le critiche di Shaw fossero rivolte alle disfunzioni del sistema scolastico inglese dell'inizio del secolo, la sua descrizione potrebbe in gran parte applicarsi alla pedagogia italiana di oggi e in particolare all'insegnamento della lingua inglese.

Qui, per usare le parole di Shaw, la pratica della lingua è stata da sempre sostituita dalla sua lettura e l'esperienza diretta della lingua contemporanea dallo studio della letteratura. Gli scarsi risultati linguistici di questa prassi hanno effetti negativi soprattutto nell'ambito della Medicina. La maggior parte dei medici italiani si trova a disagio di fronte alla vasta mole di letteratura anglosassone ed alla necessità sempre più frequente di comunicare in lingua inglese".

"Questo libro è stato ispirato dall'esperienza del Canale Parallelo Romano (CPR) della Facoltà di Medicina dell'Università "La Sapienza" di Roma, dove la lingua inglese è considerata materia di grande importanza e viene studiata per tutti i sei anni di corso. È parte integrante della missione del CPR la promozione dello studio autonomo come principio di apprendimento. Pertanto questo volume, che si concentra sullo studio autonomo della lingua inglese, costituisce un tentativo di diffondere tale principio al di fuori del CPR. È perciò indirizzato a tutti coloro che lavorano in ambito medico".

"Il testo è basato su tre principi. Il primo è che la lingua va acquisita primariamente attraverso l'esercitazione e non attraverso lo studio. Il secondo principio è la definizione dell'inglese medico-scientifico non in termini di vocabolario medico, ma in termini di inglese generale (parlare, capire, leggere e scrivere) in contesti medici. Di fatto, il problema principale per il medico non è la terminologia medica, ma il parlare e capire l'inglese in tutte le situazioni sia formali che informali nelle quali può venire a trovarsi. Il terzo principio riguarda l'acquisizione di una prospettiva internazionale da parte di chi sta imparando la lingua. Una tale prospettiva può servire a correggere un frequente difetto degli studenti per i quali è solo il giudizio del loro professore quello che conta. Quello che invece conta è la verifica internazionale, la capacità cioè di leggere in inglese e cogliere esattamente il pensiero degli autori, di partecipare attivamente a congressi e riunioni di lavoro e di comunicare facilmente con studenti, docenti e medici di altri Paesi".

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