AIFA: nota 96 per ridefinire prescrivibilità Ssn Vitamina D
L'AIFA ha pubblicato la nota 96 che introduce nuovi criteri regolatori per la prescrivibilità a carico del Ssn della Vitamina D nei casi di prevenzione e trattamento di carenze.
Nell'ambito delle attività di rivalutazione dell'appropriatezza prescrittiva, è stata istituita da parte di Aifa una nuova nota, la 96, con la quale sono stati introdotti, sulla base delle evidenze scientifiche, nuovi criteri regolatori per la loro prescrivibilità a carico del Ssn, limitatamente, al momento, alla popolazione adulta.
La prescrizione a carico del SSN dei farmaci con indicazione "prevenzione e trattamento della carenza di vitamina D" nell'adulto (>18 anni) è limitata alla prevenzione e trattamento della carenza di vitamina D "in determinati scenari clinici, che vengono individuati indipendentemente o previa determinazione della 25(OH) D (25 OH vitamina D)" - per quest'ultimo caso è messa a disposizione una specifica flow chart.
La vitamina D viene prodotta per effetto sulla cute dei raggi ultravioletti di tipo B che trasformano un precursore, il 7 deidrocolesterolo (la pro-vitamina D), in pre-vitamina D e successivamente in colecalciferolo (vitamina D3). La vitamina D può essere quindi depositata nel tessuto adiposo o trasformata a livello epatico in 25OH vitamina D (calcidiolo o calcifediolo) che, veicolata da una proteina vettrice, rappresenta il deposito circolante della vitamina D. Per esercitare la propria attività biologica il 25OH colecalciferolo deve essere trasformato in 1-25 (OH)2 colecalciferolo o calcitriolo, ligando naturale per il recettore della vitamina D. La sede principale della 1-idrossilasi è il rene ma questo enzima è presente anche nelle paratiroidi, ed in altri tessuti epiteliali.
La funzione primaria del calcitriolo è di stimolare a livello intestinale l’assorbimento di calcio e fosforo, rendendoli disponibili per una corretta mineralizzazione dell’osso. In ambito clinico, esiste una generale concordanza sul fatto che la vitamina D promuova la salute dell’osso e, insieme al calcio (quando indicato), contribuisca a proteggere dalla demineralizzazione (in particolare negli anziani).
Il dosaggio della 25 OH vitamina D circolante è il parametro unanimemente riconosciuto come indicatore affidabile dello status vitaminico.
Gli scenari "previa determinazione della 25(OH) D" sono:
- persone con livelli sierici di 25OHD < 20 ng/mL e sintomi attribuibili a ipovitaminosi (astenia, mialgie, dolori diffusi o localizzati, frequenti cadute immotivate);
- persone con diagnosi di iperparatiroidismo secondario a ipovitaminosi D;
- persone affette da osteoporosi di qualsiasi causa o osteopatie accertate candidate a terapia remineralizzante per le quali la correzione dell'ipovitaminosi dovrebbe essere propedeutica all'inizio della terapia (le terapie remineralizzanti dovrebbero essere iniziate dopo la correzione della ipovitaminosi D);
- una terapia di lunga durata con farmaci interferenti col metabolismo della vitamina D;
- malattie che possono causare malassorbimento nell'adulto.
Gli scenari di somministrazione "indipendentemente dalla determinazione della 25(OH) D"
- persone istituzionalizzate;
- donne in gravidanza o in allattamento;
- persone affette da osteoporosi da qualsiasi causa o osteopatie accertate non candidate a terapia remineralizzante (vedi nota 79)
Per guidare la determinazione dei livelli di 25OH vitamina D, che non deve essere intesa come procedura di screening e non è indicata obbligatoriamente in tutte le possibili categorie di rischio, e la conseguente prescrizione terapeutica è possibile fare riferimento alla Guida riportata nella Nota, che contiene una flowchart che esemplifica le casistiche.
Per ulteriori informazioni:
AIFA: nota 96
AIFA: Guida all'applicazione della nota 96
AIFA: Istituzione nota 96
Fonte: AIFA
Raffaele Petti
Redazione SifoWeb