COVID-19 e uso di azitromicina
AIFA si esprime sull'utilizzo dell’antibiotico azitromicina per il trattamento dei pazienti affetti da COVID-19.
Comunicato stampa n. 682 - In merito alle recenti notizie di stampa relative alla carenza dell’azitromicina anche a seguito del suo utilizzo eccessivo e improprio per il COVID-19, AIFA precisa che l’azitromicina, e nessun antibiotico in generale, è approvato, né tantomeno raccomandato, per il trattamento di COVID-19.
Come ampiamente dimostrato da numerosi e ben condotti studi clinici pubblicati sulle migliori riviste internazionali, non vi è alcuna evidenza che l’utilizzo dell’azitromicina abbia un effetto protettivo sulla evoluzione di COVID-19, né in termini di riduzione della trasmissione, né dei tempi di guarigione, o della mortalità.
Si ricorda altresì che gli antibiotici non sono efficaci per il trattamento di nessuna infezione virale, inclusa l’influenza stagionale.
L’uso indiscriminato dell’azitromicina o di ogni altro antibiotico, oltre a non avere alcun fondamento scientifico, espone al duplice rischio di creare condizioni di carenza di antibiotici per i soggetti che ne abbiano effettivamente bisogno per trattare infezioni batteriche e di aumentare il rischio di sviluppo e diffusione di batteri resistenti agli antibiotici.
La carenza attuale deriva dalla prescrizione del farmaco al di fuori delle indicazioni previste.
AIFA invita ad utilizzare gli antibiotici con attenzione e prudenza, come principale arma di contrasto al problema della resistenza agli antibiotici che rappresenta, anch’essa oltre al COVID-19, una delle sfide principali a livello globale sia per la sanità che per l’ecosistema in generale.
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Fonte: www.aifa.gov.it
Redazione SifoWeb