OMS - Iodoprofilassi e emergenze nucleari e radiologiche
L’OMS ha preparato delle linee guida di orientamento tecnico che hanno l’obiettivo di sostenere la preparazione degli Stati membri su argomenti di sanità pubblica alle emergenze radioattive.
"Durante un incidente nucleare, lo iodio radioattivo può essere rilasciato contaminando l'ambiente, con conseguente esposizione esterna. L'inalazione di aria contaminata e l'ingestione di cibo e acqua potabile contaminati possono portare all'esposizione interna alle radiazioni e all'assorbimento di iodio radioattivo principalmente da parte della tiroide. La ghiandola tiroidea utilizza lo iodio per produrre ormoni tiroidei e non distingue tra iodio radioattivo e iodio stabile.
Quindi, dopo un incidente nucleare, se lo iodio radioattivo viene inalato o ingerito, la ghiandola tiroidea lo assorbe allo stesso modo dello iodio stabile. Se lo iodio stabile viene somministrato prima o all'inizio dell'esposizione allo iodio radioattivo, l'assorbimento di quest'ultimo sarà bloccato dalla saturazione della ghiandola tiroidea con iodio stabile, riducendo così efficacemente l'esposizione interna della tiroide. Nel complesso, la somministrazione orale di iodio stabile (insieme al controllo degli alimenti e dell'acqua potabile) è considerata una strategia appropriata per ridurre il rischio di effetti negativi sulla salute delle persone esposte a un rilascio accidentale di iodio radioattivo ed è inclusa in molti paesi nei piani di emergenza.
L’OMS ha preparato delle linee guida di orientamento tecnico (Iodine thyroid blocking – Guidelines for use in planning for and responding to radiological and nuclear emergencies) che hanno l’obiettivo di sostenere la preparazione degli Stati membri su argomenti di sanità pubblica alle emergenze radioattive."
Fonte: www.iss.it
Redazione SIFOweb