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Emofilia B, da EMA valutazione accelerata della terapia genica EtranaDez

Scritto da Redazione Sifoweb Il .

Emofilia b

EMA ha accettato la richiesta di Autorizzazione all’Immissione in Commercio per etranacogene dezaparvovec (EtranaDez) ai sensi della procedura di valutazione accelerata.

Etranacogene dezaparvovec è una terapia genica che sfrutta un vettore adeno-virale (AAV5) per trasportare all’interno delle cellule la copia corretta del gene che codifica per il FIX (la cosiddetta variante FIX-Padova) in modo tale da produrne una quantità 5-8 volte maggiore del nomale. 

I dati preclinici e clinici mostrano che terapie geniche basate su AAV5 raggiungono l’efficacia clinica nel 95% dei pazienti con emofilia B con anticorpi preesistenti ai vettori AAV, aumentando così potenzialmente l’ammissibilità del paziente al trattamento rispetto ad altri prodotti candidati per la terapia genica con AAV.

La domanda di autorizzazione all’Immissione in Commercio avanzata da CSL Behring (per cui, alla fine dello scorso anno, era stata presentata una richiesta di valutazione accelerata) è supportata dai buoni risultati dello studio clinico di Fase III HOPE-B. Si tratta del più vasto trial sulla terapia genica per l’emofilia B, visto che ad oggi sono stati arruolati 54 pazienti adulti con emofilia B, classificati come appartenenti a un fenotipo di sanguinamento grave e richiedenti una terapia sostitutiva profilattica con FIX. Condotto in diversi centri clinici tra Stati Uniti, diversi Paesi EU e Regno Unito, lo studio – disegnato a braccio singolo e in aperto - ha l’obiettivo di valutare la sicurezza e l’efficacia di etranacogene dezaparvovec. I pazienti arruolati hanno avuto un periodo di osservazione di sei mesi, durante il quale hanno proseguito l’attuale terapia standard per stabilire il tasso di sanguinamento annuale (Global Annual Bleed Rate - ABR) al basale, dopo questa prima fase hanno ricevuto un’unica somministrazione intravenosa di etranacogene dezaparvovec.

53 pazienti hanno completato almeno 18 mesi di follow-up. L’endpoint primario dello studio registrativo HOPE-B è l’ABR a 52 settimane dopo il raggiungimento di un’espressione di FIX stabile. I risultati hanno dimostrato come la terapia genica sia in grado di produrre un’attività di FIX elevata e costante nel tempo successivo all’infusione. Infatti, i pazienti con emofilia B classificati con un fenotipo emorragico grave trattati hanno dimostrato una riduzione del tasso di sanguinamento annuale del 64%. Si è, inoltre, dimostrata la superiorità rispetto al trattamento con regime di profilassi a 18 mesi post-trattamento rispetto a un periodo di run-in di 6 mesi. Inoltre, sono stati osservati aumenti stabili e duraturi dei livelli medi di attività di FIX. Infine, etranacogene dezaparvovec è stata generalmente ben tollerata, con la maggior parte degli eventi avversi (80,4%) considerata lieve.

Lo sviluppo clinico pluriennale del prodotto è stato guidato da uniQure, mentre le responsabilità dello sviluppo sono state trasferite a CSL Behring dopo la sua acquisizione dei diritti globali per la commercializzazione di etranacogene dezaparvovec.

 

Fonte: www.osservatorioterapieavanzate.it

Redattore SifoWeb

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