SIFO a Bruxelles per la sicurezza nell’ambito dei farmaci oncologici
SIFO al convegno internazionale The role of Patient safety and digitalization of medication mangement systems in cancer center certification.
Si è tenuto nei giorni scorsi a Bruxelles il convegno internazionale The role of Patient safety and digitalization of medication mangement systems in cancer center certification, evento promosso presso la sede del Parlamento europeo da un gruppo di europarlamentari con la collaborazione della ECO Foundation (Eccellenza e Qualità in Oncologia). L’evento era suddiviso in differenti sessioni: 1-prevenzione degli errori nella gestione del farmaco in oncologia: il ruolo della digitalizzazione; 2-gestione degli standard di sicurezza in chemioterapia; 3-standard internazionali di qualità in oncologia.
Ad ogni sessione hanno partecipato esperti di ambiti disciplinari differenti (oncologia, organizzazioni territoriali, reti cliniche farmacia ospedaliera, rappresentanti di pazienti e del mondo advocacy); il programma ha anche registrato gli interventi di esponenti dell’American society of clinical oncology-ASCO e dell’Organizzazione europea degli istituti per la cura del cancro-OECI. Tra gli interventi è da segnalare anche quello di Elisabetta Rossin (Coordinatore Nazionale dell’Area Oncologica SIFO e Responsabile del Laboratorio UFA- Unità Farmaci Antiblastici dell’ASST Valle Olona).
“E’ stato un grande onore per me presenziare al Parlamento rappresentando l’esperienza italiana all’interno di un workshop così prestigioso”, ha commentato Elisabetta Rossin, che è intervenuta offrendo una panoramica su come nel nostro Paese vengono implementati gli standard di qualità e dei percorsi di certificazione delle strutture che si occupano della cura e del trattamento del cancro. In Italia l’adozione di Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) nell’ambito delle Reti Regionali Oncologiche, utile per ridurre la variabilità dei trattamenti e richiesto come indicatore per la misura della qualità dell’assistenza, vedrà in futuro sempre più l’integrazione delle UFA negli stessi percorsi, a garanzia e supporto imprescindibile della qualità, sicurezza e appropriatezza delle terapie erogate. “Nella maggior parte delle farmacie ospedaliere in Italia”, ha proseguito Rossin, “esiste un laboratorio di preparazione di farmaci antiblastici, in molti casi certificato secondo gli standard della norma ISO 9001.2015, che utilizza un approccio di pensiero basato sul rischio, utile nella mitigazione e prevenzione degli errori associati alla gestione delle terapie onco-ematologiche”.
L’intervento di Elisabetta Rossin si è poi incentrato sull’opportunità di condividere esperienze internazionali per implementare strategie atte a ridurre gli errori nella prescrizione, preparazione e somministrazione delle terapie. L'esperta italiana si è soffermata sull’adozione puntuale sul territorio nazionale di Raccomandazioni Ministeriali in vigore, come la n° 14 (ottobre 2012, Raccomandazione per la prevenzione degli errori in terapia con farmaci antineoplastici), compresa la rendicontazione annuale che gli ospedali sono tenuti a riportare al Ministero della Salute in merito all’applicazione della stessa, in particolare per ciò che attiene gli eventi “sentinella” e la centralizzazione delle attività correlate alla gestione degli antiblastici.
Entrando nel merito del tema “digitalizzazione”, la rappresentante SIFO ha sottolineato l’importanza e la necessità di implementare sistemi di automazione nei processi di preparazione dei farmaci oncologici, nonché sull’opportunità di supportare progetti di digitalizzazione e telemedicina con orientamento verso la terapia domiciliare delle cure, sull’adeguamento degli standard di accreditamento delle Farmacie e dei laboratori in relazione all’evoluzione tecnologica e normativa delle stesse e sull'investimento necessario in formazione specifica del personale sanitario, in cui un ruolo fondamentale è proprio quello svolto dai farmacisti ospedalieri, in collaborazione con tecnici e infermieri che oggi gravitano intorno alle UFA, “con la certezza che il contributo di tutti possa garantire il raggiungimento di importanti risultati per la sicurezza nella cura dei pazienti”. Nelle sue conclusioni Elisabetta Rossin ha fatto richiamato il Piano Oncologico Nazionale 2023-2027, nel quale viene (correttamente) fatto riferimento ai contenuti del Piano Europeo per la Lotta contro il Cancro a dimostrazione dell’importanza di una stretta connessione strategica internazionale delle azioni nell’ambito delle neoplasie.
Redazione SIFOweb