Accreditamento e qualità: I servizi farmaceutici ospedalieri e territoriali delle aziende ospedaliere
F. Caliumi, C. Puggioli
Il Pensiero Scientifico Editore
Edizione speciale realizzata in collaborazione con Janssen-Cilag SpA
I concetti di accreditamento, sistema qualità e certificazione di qualità hanno conosciuto negli ultimi anni una singolare popolarità in campo sanitario, non solo in Italia. I concetti in questione non sono altro che la teorizzazione e lo sviluppo di un'idea elementare, ovvero che per svolgere qualsiasi attività occorre – primo – essere attrezzati per farlo e – secondo – che qualcuno abbia controllato che sia davvero così perché tutto è stato fatto secondo norme codificate.
In particolare in sanità, la parola accreditamento è usata con un significato simile a quello che può avere nella lingua inglese accreditation, con cui s'intende che se un istituzione è accreditata, viene ufficialmente dichiarato che è conforme agli standard richiesti. In pratica, l'accreditamento rappresenta una verifica e garanzia di qualità.
Secondo quanto fissato nel 1987 dall'International Organization for Standardization (ISO) qualità è "la globalità di caratteristiche di un prodotto o servizio che si prestano a soddisfare necessità implicite o dichiarate" dell'utente.
In sintesi, se l'accreditamento è un meccanismo in cui qualcuno riconosce che si è in grado di fare certe cose, la certificazione di qualità stabilisce che questo accreditamento è basato su una verifica fatta rispondendo ad alcune normative generali.
La riforma avviata con i decreti legislativi 502/92 e 517/93 ha imposto alla sanità un completo ridisegno dell'assetto organizzativo, un radicale cambiamento del sistema di finanziamento e del reclutamento della dirigenza. Con la costituzione delle aziende sanitarie (AS) e delle aziende ospedaliere (AO) si impone, per queste ultime, l'obbligo di conformarsi, almeno, parzialmente, alle logiche aziendali.