Cavaliere interviene a “LA SANITA' CHE VORREI”: abbiamo bisogno di una riforma di categoria
Intervenendo al Convegno “La sanità che vorrei: la voce dei protagonisti, le criticità, le soluzioni”, evento ideato e promosso dalla testata Panorama della Sanità.
Intervenendo al Convegno “La sanità che vorrei: la voce dei protagonisti, le criticità, le soluzioni”, evento ideato e promosso dalla testata Panorama della Sanità (14 dicembre, Auditorium Cosimo Piccinno del Ministero della Salute, Roma) i responsabili delle maggiori società scientifiche, degli ordini professionali e del terzo settore hanno portato la loro voce facendosi interlocutori di un dialogo ad altissimo livello. E' intervenuto anche il presidente SIFO, Arturo Cavaliere, che ha ripercorso la storia della farmacia ospedaliera nel nostro Paese, sottolineando che oggi “il farmacista ospedaliero è ormai il connettore dei vari setting e delle varie professionalità coinvolte nella riforma del SSN e nella riformulazione territoriale dell'assistenza sanitaria. Oggi è in stretto rapporto con le Istituzioni e le Agenzie nazionali (in particolare con Ministero, Aifa ed Agenas), e sta anche agendo in funzione di un chiaro coinvolgimento dei pazienti, ascoltando e raccogliendo il loro vissuto e il loro bisogno nei confronti del 'bene farmaco'. Oggi il nostro messaggio e la nostra richiesta – ha concluso Cavaliere – è semplice e diretto: ci serve una riforma dell'intera categoria dei farmacisti e del sistema del farmaco, perché solo così potremo rispondere alle nuove e complesse richieste dei cittadini”.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, alla luce dei numerosi ed autorevoli interventi della mattinata, ha inviato un messaggio personale al Convegno, ringraziando i partecipanti per i contenuti emersi e facendo riferimento alle risorse da impiegare in sanità. “Occorrono – ha affermato - risorse adeguate a valorizzare il nostro personale sanitario e rendere le professioni sanitarie più attrattive. Un segnale è rappresentato dalla norma inserita nella manovra di bilancio volta a riconoscere un incremento dell'indennità con un impegno di spesa di 200 milioni di euro l'anno per chi opera nei pronto soccorso. Voglio inoltre ricordare che, la manovra destina alla sanità 2 miliardi e 150 milioni in più per il 2023, 2,3 miliardi in più per il 2024 e ben 2, 6 miliardi in più per il 2025, rispetto a quanto previsto. Una chiara inversione di tendenza, seppur in tempi di necessaria revisione della spesa, se si considera che dal 2013 al 2019 il Fondo sanitario è sempre stato definanziato dai governi che si sono succeduti”.
Redazione Sifoweb